Consulenza indipendente su qualità del codice

Qualità del codice. Qualità del software.
Qualità del lavoro.

Sono Luca Lucchesi, consulente indipendente specializzato in Code Quality, QA Engineering e miglioramento delle pipeline CI/CD per team software con almeno 20 sviluppatori.

Code review strutturate Test affidabili Pipeline stabili Team più autonomi
Niente slide generiche: partiamo dal tuo codice, dalle tue pipeline e dai problemi reali che vivono i tuoi sviluppatori.
Servizi

Code Quality per team che vogliono crescere

Non vendo tool, vendo miglioramenti visibili sulla qualità del codice e sul lavoro quotidiano dei team. Qui sotto trovi le aree principali su cui intervengo.

Analisi e review

Review del codice e dei processi

Analisi dei repository, della struttura dei progetti, delle convenzioni interne, del branch model e delle modalità di code review.

Capire dove si inceppa il flusso è il primo passo per farlo scorrere.

Test e QA

QA Engineering e automazione dei test

Progettazione o revisione di suite di test automatici, con attenzione a: affidabilità, tempi di esecuzione, manutenzione nel tempo e copertura dei casi critici.

Test che danno fiducia, non falsi allarmi.

Pipeline

Miglioramento di pipeline CI/CD

Ottimizzazione di Jenkins, Bitbucket Pipelines o sistemi misti. Riduzione dei tempi di esecuzione, gestione più chiara degli step, riduzione dei fallimenti casuali.

Meno attese, meno rotture, più continuità.

Metriche e governance

Metriche e qualità interna del codice

Introduzione o revisione di metriche su complessità, debito tecnico, stabilità dei moduli, con strumenti come SonarQube o equivalenti.

Il modo più semplice per prendere decisioni informate.

Team

Supporto ai team di sviluppo

Formazione pragmatica su refactoring, code review efficaci, TDD dove ha senso e pratiche agili realistiche.

Cambiare cultura vale più che aggiungere un altro tool.

Modalità di lavoro

Collaborazioni modulari

Possiamo partire da una analisi limitata (un progetto, una pipeline, una suite di test) e poi estendere gli interventi in base ai risultati e alle priorità.

Iniziare in piccolo è spesso il modo migliore per vedere subito dove ha senso investire.

Per chi è pensato

Aziende con maturità tecnica… e voglia di fare il salto successivo

Non parto da zero e non arrivo a fare “evangelizzazione astratta”. Lavoro meglio con realtà che hanno già sviluppatori solidi e infrastruttura esistente, ma sentono che la qualità può (e deve) salire.

Profilo tipico

Team e contesto

  • Team da 20+ sviluppatori.
  • Software strategico per il business o venduto a clienti.
  • Pipeline CI/CD già presenti ma spesso instabili o lente.
  • Test automatici presenti ma poco affidabili o troppo lunghi.
  • Codebase cresciuta molto negli anni, con zone “delicate”.
  • Tempo eccessivo speso a spegnere incendi in produzione.

Se ti riconosci in almeno due di questi punti, probabilmente posso aiutarti.

Segnali

Sintomi che vedo spesso

Bug che ritornano ciclicamente sulle stesse aree del codice.
Pipeline che falliscono “senza motivo” o sono troppo lente per essere usate spesso.
Test flakey che nessuno sa se credere o meno.
Code review vissute come ostacolo, non come aiuto.

Non entro a giudicare i team. Entro per rendere il loro lavoro più semplice e prevedibile.

Approccio

Un modo di lavorare semplice, trasparente e misurabile

Ogni intervento segue uno schema chiaro. I dettagli dipendono dal contesto, ma il metodo rimane lo stesso: capire bene, intervenire in modo mirato, consolidare i risultati.

1
Analisi (1–2 settimane)
Studio dei repository, della configurazione CI/CD, delle suite di test e dei flussi di lavoro (ticket, branch, release).
Output: una mappa dei problemi principali e delle priorità.
2
Interventi mirati (4–12 settimane)
Refactoring strategico, stabilizzazione dei test, redesign delle pipeline, revisione delle convenzioni di sviluppo e di code review.
Output: miglioramenti misurabili su qualità, tempi e stabilità.
3
Consolidamento e passaggio al team
Supporto ai team per rendere il nuovo modo di lavorare la normalità, non un’eccezione legata alla mia presenza.
Output: processi e convenzioni che sopravvivono nel tempo.

Se vuoi, nella prima call posso mostrarti una roadmap di esempio basata su un caso reale (in forma anonima).

Modalità pratiche

Come collaboriamo

  • Lavoro principalmente da remoto, utilizzando gli strumenti che il team già usa.
  • Interagisco sia con gli sviluppatori, sia con referenti tecnici (CTO, responsabili di area).
  • Mi inserisco nei flussi esistenti: non arrivo con un “manuale universale” da applicare a tutti.
  • Rendo esplicito cosa stiamo misurando e quali miglioramenti stiamo cercando.

Se dopo la fase di analisi capisco che non sono la persona giusta per aiutarti, te lo dico chiaramente.

Perché me

30 anni di sviluppo. 15 di qualità. Zero fronzoli.

Ho passato molti anni a scrivere codice, rivederlo, fare debug, progettare pipeline e aiutare team a lavorare meglio. Questo è il punto di vista che porto come consulente.

Sviluppatore prima, consulente poi.
So come ci si sente quando le pipeline si rompono, i test flakey bloccano il lavoro e le review sembrano una perdita di tempo.
Esperienza su progetti enterprise e legacy complessi.
Ho lavorato su applicazioni di grandi dimensioni, cresciute negli anni, con molte dipendenze e vincoli.
Competenza su Java, QA e CI/CD.
In particolare su codebase Java, automazione dei test e pipeline Jenkins/Bitbucket, ma l’approccio è applicabile anche ad altri stack.
Obiettivo: rendere il team autonomo.
Il mio lavoro ha senso solo se il team continua a migliorare anche dopo che la consulenza è finita.

“Sono un consulente, non un venditore: se non posso aiutarti, preferisco dirtelo subito piuttosto che promettere risultati che non posso garantire.”

Esempi di intervento

Risultati concreti, anche partendo in piccolo

Ogni contesto è diverso, ma ci sono pattern che tornano spesso. Qui trovi alcuni esempi sintetici di risultati che si possono ottenere.

Caso 1

−40% bug in produzione in 6 mesi

Team di 25 dev, codebase Java Spring, applicazione core per il business.
Interventi: stabilizzazione suite di test, refactoring mirato delle aree più critiche, revisione delle convenzioni di review e gestione dei rilasci.
Impatto: meno urgenze, più tempo per evolvere il prodotto.
Caso 2

Pipeline da 40 minuti a 8 minuti

Jenkins + Bitbucket, più servizi e test integrati.
Interventi: parallelizzazione dei test, caching intelligente, split della build in step più piccoli e chiari per il team.
Impatto: più esecuzioni al giorno, feedback rapido, meno blocchi.
Caso 3

Review più rapide del 50%

Team distribuito, molti merge request in coda.
Interventi: definizione di criteri chiari per le review, linee guida per la dimensione delle MR, introduzione di momenti di pair review.
Impatto: meno frustrazione, flusso più continuo, qualità costante.

Durante la prima call posso mostrarti un case study completo (in forma anonima) più vicino al tuo contesto.

Esempi anonimi – dettagli

Alcuni scenari reali, raccontati senza riferimenti a clienti o dati sensibili.

Contesto: prodotto core per la gestione documentale, suite di test già presente ma considerata inaffidabile.
Problemi principali:
  • Test intermittenti (verdi in locale, rossi in CI).
  • Bug ricorrenti sempre sulle stesse aree.
  • Developer che evitavano di lanciare i test.
Intervento: audit completo dei test, refactoring delle fixture, controlli su dipendenze non determinate (clock, thread, API interne).
Risultato: suite stabile oltre il 90%, riduzione dei bug ricorrenti di circa il 40% in 6 mesi, maggiore fiducia nei test.

Contesto: più servizi, un’unica pipeline Jenkins, tempi lunghi e molti fallimenti “misteriosi”.
Problemi principali:
  • Tutti i test sempre eseguiti, anche quando non necessari.
  • Nessun caching strutturato degli artefatti.
  • Step di test unico, lungo e fragile.
Intervento: scomposizione della pipeline in step chiari, parallelizzazione dei moduli indipendenti, introduzione di caching intelligente e revisione dei trigger.
Risultato: durata media da ~40 minuti a ~8, più esecuzioni al giorno, feedback rapido e meno blocchi in attesa della CI.

Contesto: backlog costante di merge request, review lente e percepite come ostacolo.
Problemi principali:
  • MR troppo grandi, difficili da esaminare.
  • Criteri di review non condivisi.
  • Nessuna priorità chiara tra richieste urgenti e non.
Intervento: linee guida sulla dimensione delle MR, criteri oggettivi di accettazione, rotazione dei reviewer e momenti di pair review.
Risultato: tempo medio di review ridotto di circa il 50%, meno attriti tra i dev, flusso di merge più regolare.

Contesto: applicazione monolitica con molti moduli, documentazione minima, debito tecnico stratificato.
Problemi principali:
  • Nessuna metrica sulla qualità interna.
  • Moduli “temuti” dove nessuno vuole intervenire.
  • Bugfix che rischiano di rompere aree distanti.
Intervento: mappatura qualità con strumenti tipo SonarQube, identificazione degli hotspot, definizione di una roadmap di refactoring incrementale e introduzione di metriche nel flusso CI/CD.
Risultato: debito tecnico reso visibile e gestibile, priorità chiare sugli interventi, team più sereno nel lavorare sulle parti critiche.
Domande frequenti

FAQ

Alcune domande che ricevo spesso quando le aziende valutano se avviare una collaborazione.

Possiamo iniziare con un incarico piccolo?
Sì. Molte collaborazioni partono da una code review limitata o dalla revisione di una singola pipeline. Serve per capire come lavoro e che tipo di impatto posso avere.
Lavori anche da remoto?
Sì, lavoro principalmente da remoto. Possiamo prevedere momenti in presenza, se ha senso per workshop o attività specifiche.
Devo cambiare tutti gli strumenti che usiamo?
No. Preferisco partire dai tool che il team usa già (Jenkins, Bitbucket, Azure DevOps, GitLab, ecc.). L’obiettivo è migliorare il modo in cui li usate, non sostituirli a priori.
Quanto tempo ci vuole per vedere benefici?
Dipende dal contesto, ma i primi miglioramenti concreti si vedono spesso tra le due e le sei settimane, soprattutto su pipeline e test. Interventi più strutturali richiedono più tempo, ma intanto iniziamo a togliere gli ostacoli più evidenti.
Interagisci tu direttamente con i developer?
Sì. Il mio lavoro ha senso solo se parlo con chi è nel codice ogni giorno. Allo stesso tempo, mantengo un dialogo chiaro con CTO e responsabili di area.
Cosa succede dopo la consulenza?
L’obiettivo è lasciare processi, convenzioni e strumenti che il team sappia portare avanti in autonomia. Possiamo prevedere momenti periodici di allineamento, se utile.
Contatti

Parliamone in una call di 20 minuti

Se ti ritrovi nei problemi descritti sopra, il passo successivo è parlare del tuo contesto specifico. Niente impegni a lungo termine: prima capiamo se ha senso lavorare insieme.

Un confronto rapido, focalizzato, tecnico
In 20 minuti possiamo capire: se posso aiutarti, da dove avrebbe senso partire e quali risultati sono realistici nel tuo caso.
Nella mail puoi indicare brevemente il tuo ruolo, la dimensione del team e il problema principale che vorresti affrontare. Useremo la call per andare dritti al punto.