Consulenza indipendente su qualità del codice

Migliorare la qualità del codice per rendere il lavoro più prevedibile.

Lavoro su code review, test automatici e BDD per ridurre bug, ambiguità nei requisiti e scostamenti tra ciò che si stima e ciò che poi accade davvero.
Sono Luca Lucchesi, consulente indipendente in Code Quality e collaboro con aziende con almeno 20 sviluppatori complessivi, anche distribuiti su più team.

Code review strutturate Test affidabili Pipeline stabili Team più autonomi
Scrivimi e fissiamo un momento
Niente calendari obbligatori: mi scrivi, io ti propongo 2–3 opzioni.
Vedi cosa posso fare per il tuo team
Niente slide generiche: partiamo dal tuo codice, dalle tue pipeline e dai problemi reali che vivono i tuoi sviluppatori.
Servizi

Un percorso chiaro per far crescere la qualità

Non vendo tool, vendo miglioramenti visibili sulla qualità del codice e sul lavoro quotidiano dei team. Per evitare interventi “a pezzi”, lavoro per fasi: capire bene, decidere cosa conta, mettere guardrail dove serve, rendere il team autonomo. Le durate sono indicative e dipendono da volume e complessità.

Pacchetto 1 · Ingresso

Code Quality Assessment

Una fotografia tecnica e concreta: dove sono gli hotspot, dove cresce il rischio, cosa ha senso fare adesso (e cosa no).

  • Analisi repository, churn e hotspot
  • Lettura mirata del codice e dei flussi
  • Priorità e raccomandazioni operative

Durata tipica: 2–3 settimane.

Pacchetto 2 · Decisioni

Quality Advisory & Roadmap

Trasformiamo l’assessment in una roadmap sostenibile: linee guida, test strategy realistica, metriche utili e scelte tecniche coerenti.

  • Roadmap 3–6 mesi e obiettivi misurabili
  • Linee guida di review e qualità “che reggono”
  • Supporto a CTO / Tech Lead su decisioni critiche

Durata tipica: 1–2 mesi.

Pacchetto 3 · Guardrail

Quality Guardrail (Code Review strategica)

Supporto temporaneo sulle pull request più critiche: prevenire regressioni e consolidare pratiche e criteri condivisi, senza trasformare la review in un collo di bottiglia.

  • Review selettiva delle PR ad alto impatto
  • Violazioni linee guida e rischi sistemici
  • Mini-report periodico su pattern e miglioramenti

Durata tipica: 1–2 mesi (a tempo, con obiettivo dichiarato).

Pacchetto 4 · Autonomia

Hands-on Quality Enablement

Affiancamento pratico per rendere il team autonomo: coaching “in linea”, workshop mirati e miglioramenti che restano anche dopo la consulenza.

  • Coaching su review, refactoring e test
  • Interventi mirati su CI quando è un collo di bottiglia
  • Passaggio di consegne e stabilizzazione

Durata tipica: 2–3 mesi (opzionale).

Aree di intervento

Cosa posso toccare, a seconda del contesto

Queste sono le aree principali su cui intervengo. Di solito entrano in gioco in una o più fasi del percorso, in base a dove la codebase e i flussi mostrano i colli di bottiglia.

Analisi e review

Review del codice e dei processi

Analisi dei repository, della struttura dei progetti, delle convenzioni interne, del branch model e delle modalità di code review.

Capire dove si inceppa il flusso è il primo passo per farlo scorrere.

Test e QA

QA Engineering e automazione dei test

Progettazione o revisione di suite di test automatici, con attenzione a: affidabilità, tempi di esecuzione, manutenzione nel tempo e copertura dei casi critici.

Test che danno fiducia, non falsi allarmi.

Pipeline

Stabilità del flusso di delivery (quando serve)

Interventi mirati su build e pipeline solo quando sono un collo di bottiglia (lentezza, instabilità, test flakey). L’obiettivo non è “fare DevOps”, ma rimuovere impedimenti che rallentano sviluppo e release.

Meno attese, meno rotture, più continuità.

Metriche e governance

Metriche e qualità interna del codice

Introduzione o revisione di regole e controlli di qualità (es. Checkstyle, SpotBugs, PMD) integrabili nelle build. Se serve uno strato più completo di analisi e governance, valutiamo insieme anche soluzioni come SonarQube.

Il modo più semplice per prendere decisioni informate.

Team

Supporto ai team di sviluppo

Formazione pragmatica su refactoring, code review efficaci, TDD quando ha senso e BDD: definizione degli scenari già in fase di refinement e loro traduzione in test automatici, per verificare che il sistema soddisfi davvero i comportamenti attesi.

Prima scriviamo esempi, poi scriviamo software.

Modalità di lavoro

Collaborazioni modulari

Possiamo partire da una analisi limitata (un progetto, una pipeline, una suite di test) e poi estendere gli interventi in base ai risultati e alle priorità.

Iniziare in piccolo è spesso il modo migliore per vedere subito dove ha senso investire.

Per chi è pensato

Aziende con maturità tecnica… e voglia di fare il salto successivo

Non parto da zero e non arrivo a fare “evangelizzazione astratta”. Lavoro meglio con realtà che hanno già sviluppatori solidi e infrastruttura esistente, ma sentono che la qualità può (e deve) salire.

Profilo tipico

Team e contesto

  • Organizzazione con almeno 20 sviluppatori complessivi (uno o più team).
  • Software strategico per il business o venduto a clienti.
  • Pipeline CI/CD già presenti ma spesso instabili o lente.
  • Test automatici presenti ma poco affidabili o troppo lunghi.
  • Codebase cresciuta molto negli anni, con zone “delicate”.
  • Tempo eccessivo speso a spegnere incendi in produzione.

Se ti riconosci in almeno due di questi punti, probabilmente posso aiutarti.

Segnali

Sintomi che vedo spesso

Bug che ritornano ciclicamente sulle stesse aree del codice.
Pipeline che falliscono “senza motivo” o sono troppo lente per essere usate spesso.
Test flakey che nessuno sa se credere o meno.
Code review vissute come ostacolo, non come aiuto.

Non giudico. Lavoro per rendere il flusso più semplice e prevedibile: meno frizioni, più fiducia, più qualità.

Approccio

Un modo di lavorare semplice, trasparente e misurabile

Ogni intervento segue uno schema chiaro. I dettagli dipendono dal contesto, ma il metodo rimane lo stesso: capire bene, intervenire in modo mirato, consolidare i risultati.

1
Assessment (2–3 settimane)
Studio dei repository, della configurazione CI/CD, delle suite di test e dei flussi di lavoro. Lettura mirata del codice per individuare hotspot, rischi e pattern ricorrenti.
Output: mappa delle priorità + raccomandazioni concrete (subito / pianificare / evitare ora).
2
Advisory & Roadmap (1–2 mesi)
Traduzione dell’analisi in decisioni sostenibili: linee guida di code review, test strategy realistica, metriche utili e roadmap a 3–6 mesi.
Output: roadmap condivisa e criteri chiari per decidere “cosa conta” nel vostro contesto.
3
Quality Guardrail (1–2 mesi, temporaneo)
Code review strategica sulle pull request a maggiore impatto: prevenzione regressioni, coerenza con le linee guida, feedback utile con tempi sostenibili.
Output: qualità più stabile senza trasformare la review in un collo di bottiglia.
4
Enablement e consolidamento (2–3 mesi, opzionale)
Affiancamento pratico e coaching “in linea” per rendere il team autonomo: review efficaci, refactoring mirati, test affidabili e CI più stabile dove serve.
Output: pratiche e convenzioni che sopravvivono nel tempo, anche senza la mia presenza.

Se vuoi, nella prima call posso mostrarti una roadmap di esempio basata su un caso reale (in forma anonima).

Modalità pratiche

Come collaboriamo

  • Lavoro principalmente da remoto, utilizzando gli strumenti che il team già usa.
  • Interagisco sia con gli sviluppatori, sia con referenti tecnici (CTO, responsabili di area).
  • Mi inserisco nei flussi esistenti: non arrivo con un “manuale universale” da applicare a tutti.
  • Posso affiancare il team direttamente nelle Pull Request, con review tecniche e coaching “in linea”.
  • Rendo esplicito cosa stiamo misurando e quali miglioramenti stiamo cercando.

Se dopo la fase di analisi capisco che non sono la persona giusta per aiutarti, te lo dico chiaramente.

Perché io

30 anni di sviluppo. 15 di qualità. Zero fronzoli.

Ho passato molti anni a scrivere codice, rivederlo, fare debug, progettare pipeline e aiutare team a lavorare meglio. Questo è il punto di vista che porto come consulente.

Sviluppatore prima, consulente poi.
So come ci si sente quando le pipeline si rompono, i test flakey bloccano il lavoro e le review sembrano una perdita di tempo.
Esperienza su progetti enterprise e legacy complessi.
Ho lavorato su applicazioni di grandi dimensioni, cresciute negli anni, con molte dipendenze e vincoli.
Competenza su Java, QA e CI/CD.
In particolare su codebase Java, automazione dei test e pipeline Jenkins/Bitbucket, ma l’approccio è applicabile anche ad altri stack.
Obiettivo: rendere il team autonomo.
Il mio lavoro ha senso solo se il team continua a migliorare anche dopo che la consulenza è finita.

“Sono un consulente, non un venditore: se non posso aiutarti, preferisco dirtelo subito piuttosto che promettere risultati che non posso garantire.”

Esempi di intervento

Risultati concreti da esperienze reali

Gli esempi che seguono derivano da esperienze reali. I contesti sono resi anonimi, ma i risultati sono quelli che posso spiegare e argomentare nel dettaglio.

Pattern ricorrente

Stime poco affidabili e rilasci stressanti

Team con test presenti ma poco usati come strumento di fiducia.
Le stime vengono fatte “a sensazione”, i bug emergono tardi e il piano salta spesso nelle ultime fasi.
Tipico segnale: bassa fiducia nei test e scarsa prevedibilità.
Pattern ricorrente

Hotspot nascosti e debito tecnico invisibile

Codebase cresciuta nel tempo, con aree che “nessuno tocca volentieri”.
Una piccola parte del codice concentra la maggior parte dei bug, ma senza dati è difficile decidere dove intervenire.
Tipico segnale: regressioni frequenti sempre sugli stessi moduli.
Pattern ricorrente

Code review vissute come freno

Review lunghe, disomogenee o percepite come controllo.
Le Pull Request si accumulano, i feedback arrivano tardi e spesso generano attrito invece che miglioramento.
Tipico segnale: qualità affidata all’eroismo dei singoli.
L’aumento della code coverage (dal 43% all’81%) ha portato a una maggiore fiducia nel codice e nei test.

In questo contesto, un team è riuscito a ridurre al 10% la differenza tra tempo stimato e tempo effettivamente impiegato per lo sviluppo delle storie.
L’introduzione di un processo di code review con uno sguardo esterno e meno immerso nella quotidianità dello sviluppo ha portato a una riduzione di circa il 30% dei bug in produzione, grazie all’individuazione anticipata di potenziali problemi.
L’analisi dei report di churn e hotspot ha permesso di identificare circa il 20% del codice responsabile di circa l’80% dei bug.

Su queste aree sono stati introdotti test di caratterizzazione e successivi refactoring, riducendo in modo significativo il rischio di regressioni.
Migliorando la leggibilità e la comprensione del codice (nomenclatura chiara, responsabilità ben distribuite, minore accoppiamento e test come supporto alla comprensione), un nuovo team è diventato operativo sulla manutenzione di un progetto in metà del tempo rispetto a esperienze precedenti su codice legacy.
L’adozione del BDD, con la definizione degli scenari già in fase di refinement, ha ridotto del 33% i bug dovuti a errata interpretazione dei requisiti, grazie a una maggiore chiarezza condivisa prima dell’implementazione.

Durante un primo confronto posso entrare più nel dettaglio su questi esempi, adattandoli al tuo contesto specifico.

Domande frequenti

FAQ

Alcune domande che ricevo spesso quando le aziende valutano se avviare una collaborazione.

Possiamo iniziare con un incarico piccolo?
Sì. Molte collaborazioni partono da una code review limitata o dalla revisione di una singola pipeline. Serve per capire come lavoro e che tipo di impatto posso avere.
Fai code review su tutte le Pull Request?
No: quando serve entra in gioco il Quality Guardrail, che è una review selettiva sulle PR a maggiore impatto. L’obiettivo è prevenire regressioni e consolidare pratiche, non diventare un collo di bottiglia.
Le durate sono fisse?
No. Le durate indicate sono tipiche e servono a dare un’idea del percorso. Dipendono dal volume di lavoro e dalla complessità (numero di repository, frequenza di release, maturità dei test e della CI).
Lavori anche da remoto?
Sì, lavoro principalmente da remoto. Possiamo prevedere momenti in presenza, se ha senso per workshop o attività specifiche.
Devo cambiare tutti gli strumenti che usiamo?
No. Preferisco partire dai tool che il team usa già (Jenkins, Bitbucket, Azure DevOps, GitLab, ecc.). L’obiettivo è migliorare il modo in cui li usate, non sostituirli a priori.
Quanto tempo ci vuole per vedere benefici?
Dipende dal contesto, ma i primi miglioramenti concreti si vedono spesso tra le due e le sei settimane, soprattutto su pipeline e test. Interventi più strutturali richiedono più tempo, ma intanto iniziamo a togliere gli ostacoli più evidenti.
Interagisci tu direttamente con i developer?
Sì. Il mio lavoro ha senso solo se parlo con chi è nel codice ogni giorno. Allo stesso tempo, mantengo un dialogo chiaro con CTO e responsabili di area.
Cosa succede dopo la consulenza?
L’obiettivo è lasciare processi, convenzioni e strumenti che il team sappia portare avanti in autonomia. Possiamo prevedere momenti periodici di allineamento, se utile.
Contatti

Scrivimi e capiamo se ha senso

Se ti ritrovi nei problemi descritti sopra, il passo successivo è parlare del tuo contesto specifico. Niente impegni a lungo termine: prima capiamo se ha senso lavorare insieme.

Un confronto rapido, focalizzato, tecnico
In 20 minuti possiamo capire: se posso aiutarti, da dove avrebbe senso partire e quali risultati sono realistici nel tuo caso.
Nella mail puoi indicare brevemente il tuo ruolo, la dimensione del team e il problema principale che vorresti affrontare. Useremo la call per andare dritti al punto.